Conoscete la teoria del cigno nero?
Fu scritta da Nicholas Taleb e spiega come un evento improbabile possa avere un forte impatto sull’andamento della storia. L’osservatore rimane disorientato, ma razionalizza l’accaduto appena l’evento termina.
Nella storia ci sono molti esempi di cigni neri, quello del ventunesimo secolo è, ovviamente, la pandemia del Coronavirus. L’abbiamo vissuto in prima persona e abbiamo provato il senso di instabilità che genera un evento di tale portata.
La pandemia non era prevedibile, neanche con metodi scientifici, per la scarsa probabilità di avverarsi. Ha sconvolto le nostre abitudini, privandoci della libertà di agire che eravamo troppo abituati a considerare ovvia.
La teoria del cigno nero spiega anche la capacità umana di affrontare l’imprevedibilità degli eventi.
Riscriviamo per intero il racconto ispirato alla teoria del cigno che abbiamo pubblicato a puntate nelle nostre pagine social.
Vi presento i protagonisti della nostra storia: Vincent, Bob, Sam e Lucas.
Sono quattro uomini di circa 40 anni, amici da una vita. Vivono negli Stati Uniti, per la precisione nello stato dello Utah. Hanno attività indipendenti, ma tutte e quattro basate sulla pesca. Da anni discutono sulle tecniche migliori per pescare la trota. Bob e Sam si scontrano spesso sull’efficacia della tecnica della bombarda, mentre Vincent e Bob ascoltano divertiti il batti e ribatti dei loro compagni. Hanno stili di vita diversi, c’è chi ha famiglia, chi è single per scelta e chi per destino, ma tutti sono soddisfatti e appagati. Le loro vite procedono serene e tranquille.
Quella primavera Vincent, Bob, Sam e Lucas speravano in una buona stagione di pesca per poter guadagnare e realizzare i loro progetti: Bob voleva sposare Lucy, la ragazza indonesiana conosciuta al pub dietro casa; Lucas voleva costruire una casa sull’albero per i suoi figli; Vincent voleva cambiare il pick-up, che ormai cadeva a pezzi e Sam, invece, desiderava comprare una nuova attrezzatura per pescare.
Quella mattina la forte pioggia della sera prima, con tanto di tuoni e fulmini, si era placata e il cielo era tornato sereno. Li aspettava una nuova giornata di pesca.
Sam raggiunse fischiettando Vincent e gli altri sulla sponda del laghetto.
Trovò gli amici attoniti e senza parole che fissavano lo specchio d’acqua.
Cos’era successo? E perché l’acqua era verde?
La riva e l’acqua circostante erano coperte di alghe, quelle filamentose, le più difficili da debellare e le più pericolose per i pesci.
A causa della forte pioggia alcuni alberi erano caduti e avevano bloccato l’afflusso di acqua nel laghetto. L’acqua stagnante aveva permesso alle alghe di riprodursi e invadere la riva.
“E ora cosa faremo? Dove pescheremo?” chiese Lucas.
“Dobbiamo trovare una soluzione!” rispose Sam.
Affrontare un avvenimento così imprevedibile ed improbabile era una grande sfida per i nostri protagonisti. Tornarono a casa e ciascuno cercò una via di uscita a quella situazione.
Sam decise di vendere la propria casa ed reinvestire il ricavato per acquistare una barca. Avrebbe rinunciato a vivere nello Utah e a pescare coi suoi amici nel laghetto e si sarebbe specializzato nella pesca del Marlin nel golfo del Messico.
Bob decise di andare a pescare in un altro lago. Il viaggio per raggiungerlo era lungo, ma si sarebbe adattato.
Chi non si allontanò dal laghetto fu Vincent, che ogni giorno tornava sul posto per controllare se la situazione fosse migliorata, ma lo scenario andava peggiorando: gli alberi caduti erano incastrati, l’acqua del lago era sempre più stagnante e le alghe aumentavano. I pesci soffrivano e di lì a poco sarebbe stato impossibile pescare.
A differenza dei suoi amici, Lucas non si diede per vinto e utilizzò tutto il tempo a sua disposizione per trovare una soluzione pratica a questo problema. Cercava qualcosa che gli permettesse di continuare a pescare nel suo laghetto, superando il problema delle alghe.
Lucas voleva continuare a pescare nel laghetto. Lì aveva tanti ricordi con gli amici e con il nonno che gli aveva insegnato i trucchi del mestiere.
Spese ogni attimo per immaginare ogni scenario possibile, ma ad un certo punto capì che il problema non andava evitato cambiando direzione, ma superato andando oltre.
Le alghe avevano intaccato solo la riva e le acque delle sponde del laghetto. Lucas costruì un ponte che gli permise di andare oltre la barriera delle alghe e in questo modo riuscì a pescare nelle acque ancora pulite del laghetto, dove i pesci erano numerosi.
Così si conclude il nostro racconto, esempio della teoria del cigno nero: un evento imprevedibile ed inaspettato ha colpito i quattro pescatori. Alcuni di loro hanno cambiato modo di vivere per andare avanti, mentre Lucas ha trovato una soluzione che gli ha permesso di mantenere il suo stile di vita senza cambiamenti.
Come Lucas, anche la nostra azienda ha deciso di superare gli ostacoli di comunicazione imposti dalla pandemia investendo in una piattaforma innovativa, progettata per fare business con strumenti digitali.
Siamo quasi pronti. Manca poco al lancio! Continuate a seguirci.
Foto di copertina di Alexandra Minakova da Pexels